Il progetto Cultural Heritage

Il progetto Cultural Heritage nasce dalla collaborazione congiunta di un nutrito gruppo di studiosi delle università di Torino (Dipartimenti di Studi Umanistici, di Culture, Politche e Società, di Informatica), con la collaborazione di ricercatori di Piemonte Orientale, di Tokio e di varie università statunitensi, con lo scopo di studiare la fortuna e il ruolo dell'antico nella formazione delle elites culturali piemontesi tra il 1861 e il 1961.

I partecipanti si sono suddivisi nei seguenti gruppi di ricerca:

1. Gli studi dell’antichità in Piemonte tra la metà dell’Ottocento e il 1961.

Michelangelo Bovero - Valentina Pazé - Massimo Cuono

Rivisitazione originale dell’opera di Bobbio, che sovente è tornato a riflettere sul pensiero etico e politico antico, e che peraltro alcuni interpreti hanno riconosciuto come una sorta di “tipo puro” dell’intellettuale europeo. Es. Grandezza e decadenza dell’ideologia europea, che parte classicamente dal discorso epitafio di Pericle.

Enrica Culasso

valorizzazione del progressivo interesse delle élites piemontesi e sabaude, a partire dal XIX secolo, per il collezionismo archeologico ed epigrafico. Il fenomeno s’inserisce nel quadro più generale del collezionismo come riscoperta dell’antico, sull'onda lunga dei rinvenimenti archeologici a Ercolano e Pompei e con coinvolgimento delle principali corti europee. In asse con tale nuovo e avvertito interesse per l'antichità classica, e grazie al patrocinio dei Savoia, si vanno organizzando a Torino le prime raccolte museali. Tappe fondamentali saranno poi le acquisizioni di materiale archeologico proveniente dall'area egizia a partire dal 1824 (Fondo Drovetti) e poi ancora in seguito alle fortunate campagne di scavo in Egitto nella prima metà del Novecento (Schiaparelli e Farina).

b. In tale quadro generale studio della consistenza del patrimonio epigrafico greco e dei progetti culturali che portarono alla sua raccolta e musealizzazione. In particolare s'intende valorizzare il collezionismo museale dei Savoia, ma anche il ruolo del documento epigrafico nella scuola ottocentesca, dal momento che costituì un valido materiale per esercitare allo studio e all'apprendimento i giovani cadetti delle classi colte vicine ai Savoia (Padre Luigi Bruzza, Real Collegio di Moncalieri)

c. studio del fenomeno del collezionismo privato, motivato da un generale progetto culturale o da specifici interessi personali (Conte Solaro della Margarita).

Gian Franco Gianotti - Andrea Balbo - Alice Borgna - Roberta Piastri

Individuazione del peso e dell’importanza degli studi classici nella formazione di alcune principali personalità della cultura e della politica del Regno di Sardegna, del Regno d’Italia e degli inizi della Repubblica Italiana sia attraverso ricerche d'archivio sia per mezzo dell'esame della loro produzione edita. Le personalità principalmente oggetto d’indagine potranno essere alcuni tra re Carlo Alberto, Vincenzo Gioberti, Giuseppe Mazzini, Camillo Cavour, Cesare Balbo, Massimo D’Azeglio. Luigi Facta, Luigi Einaudi (tra i politici); Angelo Brofferio, Giovanni Faldella, Augusto Monti, Antonio Gramsci, Franco Antonicelli, Arnaldo Momigliano, Massimo Mila (fra le personalità culturali); Giuseppe Fraccaroli, Ettone Bignone, Luigi Valmaggi, Augusto Rostagni).Francesco Lanteri, Bartolomeo Prieri, Claudio Dalmazzo, Tommaso Vallauri, Osvaldo Berrin(i)o, Giacinto Bacchialoni, Amedeo Peyron, Domenico Capellina, Giuseppe Müller, Felice Ramorino, Ettore Stampini, Luigi Valmaggi, Ettore Bignone, Luigi Luciano, Angelo Taccone, Gaetano De Sanctis, Eusebio Garizio, Giovanni Battista Gandino, Vincenzo Lanfranchi (fra gli studiosi di discipline classiche)

Silvia Giorcelli

a. studio della figura di Carlo Promis e del suo lavoro come archeologo ed epigrafista in Piemonte e a Torino; in particolare, interessano i suoi rapporti con l'Accademia delle Scienze di Berlino e con Th. Mommsen. Promis era infatti amico e corrispondente di Mommsen e suo principale interlocutore nell'opera di realizzazione del volume V del CIL. Possediamo uno straordinario epistolario Promis-Mommsen che copre gli anni Sessanta-Settanta dell'Ottocento, in parte conservato a Berlino e in parte a Torino, sul quale merita lavorare (la pubblicazione di alcune lettere è già stata avviata nell'ambito del progetto "Lettere di Mommsen agli Italiani"). b. Studio dei riferimenti contenuti nell'epistolario alla situazione politica europea che possono essere utilmente letti alla luce di un'indagine sulla costruzione delle identità nazionali.

Mariarosa Masoero - Centro Studi «Guido Gozzano – Cesare Pavese» dell’Università di Torino

a. studio e pubblicazione di materiali inediti in esso custoditi. Tre gli autori su cui si pensa di fissare l’attenzione:

- Cesare Pavese (1908-1950): traduzione in prosa di tutte le Odi di Orazio (libri I-IV, 103 componimenti) liberamente scelta e portata a termine dopo la conclusione degli studi liceali (tutti gli autografi si trovano al Centro Studi, inclusi materiali che potrebbero essere raccolti in Appendice all’ipotizzato volume oraziano o in un’altra sede: minute di due componimenti scolastici intitolati La vita di Orazio narrata da lui medesimo, versioni dal latino all'italiano di Catone, Catullo, Plauto, Ennio,Terenzio, Seneca, Properzio e dello stesso Orazio). Circa la pubblicazione, senza testo a fronte, si dovrebbero prevedere 160-180 pagine (testo, introduzione e nota al testo con dettagliate osservazioni su aspetti specifici della traduzione e su singole questioni sollevate dalla versione di Pavese); con testo a fronte (quello da lui usato) non meno di 320 pagine.

Specimen I 9:

"Vedi come il Soratte è candido per la neve altissima, come le selve gravate non reggano più al peso e i fiumi gelarono dal freddo pungente?

Caccia il freddo gettando sul fuoco bracciate di legna e versa con più abbondanza, o Taliarca, vino quattrenne da un[’]anfora sabina.

Del resto lascia la cura agli dei, ed appena essi avranno calmato i venti lottanti sul mar ribollente, i cipressi e i vecchi orni non daranno più un crollo. Lascia di indagare ciò che avverrà domani, qualunque giorno ti conceda la Sorte tu apponilo a guagagno, e non sprezzare da adolescente gli amori soavi, né le danze, finché dal tuo verde capo starà lontana la canizie fastidiosa. […]"

- Domenico Lanza (Torino 1868-1949): critico teatrale, giornalista e studioso, nelle sue molteplici attività di studio e lavoro ebbe modo di occuparsi anche del mondo antico. Dotato di una solida formazione classica, a partire dagli anni in cui era studente del Liceo Classico “Massimo D’Azeglio”, cercò di approfondire il suo rapporto con gli scrittori greci e latini; iscrittosi poi alla facoltà di Lettere e Filosofia seguì i corsi di Vincenzo Lanfranchi (Letteratura Latina), di Ettore Stampini e Domenico Pezzi (rispettivamente docenti di Grammatica Latina e Grammatica Greca) e di Giuseppe Müller (Letteratura Greca); accolse con particolare interesse gli insegnamenti di Letteratura Neolatina tenuti da Rodolfo Renier  (uno dei suoi saggi pubblicato sulla rivista «La Letteratura» il 31 gennaio 1891, dal titolo Il teatro di una monaca, riguarda la figura e la scrittura di Hrosvitha (935-1002), la cui produzione latina è modellata sul teatro di Terenzio e di Plauto). Le carte conservate presso il Centro Studi ricostruiscono le diverse filiazioni dell’Aulularia, dei Captivi e dei Menaechmi nella letteratura rinascimentale, restituiscono la prima stesura di uno studio sulla figura di Antigone e densi appunti sulla letteratura latina, tutti preziosi documenti degli studi da Lanza condotti sulla classicità. Molte sue recensioni (la cui stesura manoscritta si trova presso il Centro Studi) gli offrono spesso la possibilità di rivisitare il mondo classico: ciò accade per esempio nel caso dell’Erostrato di Fulda, che viene esaminato e confrontato con il testo che Alessandro Verri scrive sullo stesso soggetto, a conferma dell’interesse, costante nel tempo, che il critico piemontese nutre nei confronti dell’universo greco-latino.

- Carlo Vallini (1885-1920): poeta, autore di fiabe, di scritti teatrali e per musica, di soggetti e sceneggiature cinematografiche, di saggi e articoli, amico fraterno di Guido Gozzano. Di lui il Centro Studi possiede, tra l’altro, il ms. autografo del Dizionario della Mitologia Classica (108 cc.); si tratterebbe, rifacendosi alla princeps del 1913 (Rocca S. Casciano, Cappelli), di fornire l’edizione filologicamente accreditata e commentata di questo importante e originale dizionario.

Alberto Pelissero

a. influenza del pensiero di Mazzini sul nascente nazionalismo indiano;

b. storia dell'indologia piemontese; in particolare, si può esplorare la possibilità di adoperare materiale che consiste in fogli dispersi recuperati e restaurati dopo l'incendio della Biblioteca Nazionale, che contengono scritti autografi dell'abate Gorresio con alcuni esemplari di scritture indiane e materiale di lavoro che confluirà nella sua edizione e successiva traduzione del Ramayana.

Clementina Mazzucco - Edoardo Bona - Matteo Grosso

- Ricerche sulla conoscenza della letteratura cristiana delle origini (Nuovo Testamento e Padri della Chiesa) nella formazione e nella produzione di Arturo Graf e dei suoi allievi, tra fine Ottocento e primi decenni del Novecento.

- Indagini sui dibattiti intorno al Gesù storico nell’ambiente torinese e piemontese, con particolare riguardo per Piero Martinetti (pure allievo di Graf).

2. Il ruolo dell’antichità nel contesto della scuola piemontese e italiana fino al 1961

Elisabetta Berardi, Paola Dolcetti, Ermanno Malaspina

Linea di intervento:

indagine sulle modalità di insegnamento del patrimonio classico grecolatino nei ginnasi-licei torinesi e piemontesi (dalla legge Casati, RD 3725 13.11.1859, attraverso la riforma Gentile, RD 6 maggio 1923 n. 1054, fino a Italia ‘61): attraverso lo studio dei libri di testo in adozione, sia di storia letteraria, sia di lingua, sia di ‘autori’, con particolare riguardo alle scelte didattiche (obbligate e centralizzate o locali e autonome) dei docenti per ciò che concerne le letture, antologiche o integrali, che nei diversi contesti storici venivano considerate ‘classiche’ (con relativi fenomeni di censura di testi considerati ‘scabrosi’: si vedano casi di traduzione rivista e/o mirata di celeberrimi componimenti come quelli di Saffo e Catullo).

Materiali:

Disposizioni ministeriali in materia di didattica e materiale contenuto negli archivi dei licei cittadini (associazioni di ex-allievi delle diverse istituzioni scolastiche).

Obiettivi della ricerca:

Conservazione e valorizzazione del patrimonio del passato (A), recupero funzionale di buone pratiche didattiche per la formazione e l’aggiornamento degli insegnanti (B):

A. Comprendere la temperie culturale che formò la classe dirigente post-risorgimentale e contribuì all’unificazione della nazione anche attraverso il patrimonio classico (con particolare riguardo alla conoscenza di autori classici considerati fondanti per le élite del Regno).

B. Riscoprire la modernità di manuali di lingua otto-novecenteschi (ricchi di osservazioni di linguistica storica e più attenti di quanto non si pensi all’insegnamento-apprendimento del lessico come chiave di volta per la comprensione della lingua); osservare le ideologie sottese ai manuali di letteratura e ai testi di ‘autori’.

Diffusione del sapere (A e B):

A. Incontri e dibattiti, creazione di materiale online: studenti e docenti dei Licei e le associazioni di ex allievi potranno essere fruitori di interventi in itinere e conclusivi, volti a diffondere i risultati delle ricerche presso un pubblico ampio.

B. Pubblicazioni scientifiche: contributi di carattere scientifico rivolti agli specialisti del settore (futuri insegnanti che affronteranno il Tirocinio Formativo Attivo; insegnanti; studiosi di didattica), per illustrare i cambiamenti inerenti la didattica delle discipline classiche nel periodo preso in esame, studiati nel confronto con lo sviluppo più generale degli studi e nel loro intersecarsi con l’evolversi del contesto sociale e culturale.

Scansione del lavoro:

- primo anno: raccolta e analisi del materiale, a partire dai licei torinesi, poi (per significatività e incrociando i dati con quelli degli ex allievi) della regione Piemonte;

- secondo anno: attuazione dell’obiettivo A (incontri e dibattiti nelle e con le scuole, diffusione online dei primi risultati della ricerca;

- terzo anno: attuazione dell’obiettivo B (pubblicazioni scientifiche sulle modificazioni delle pratiche didattiche, sull’impatto storico della didattica del classico nella formazione delle élite, sul possibile riuso di ‘buone pratiche didattiche’ del classicismo)

3. Le forme della divulgazione dell’antico con particolare attenzione a:

La storia dell’editoria; La diffusione teatrale;Il cinema

Giuseppina Magnaldi - Edoardo Bona - Francesca Piccioni

a. ricerca nell'archivio della casa editrice Loescher dal 1861 al 1961 con la sua ricca Collezione di Classici greci e latini, la Rivista di Filologia classica, la collaborazione di A. Rostagni, i rapporti con l'Accademia delle Scienze ecc. ecc.

b. studio della collezione scolastica dei Classici, che ha influito moltissimo sull'istruzione liceale, ovvero sulla formazione delle classi dirigenti italiane, con l'obiettivo di capire se, in quale modo e in quale misura i profondi cambiamenti storici e politici dall'Italia (dall'epoca liberale a Giolitti alla prima guerra mondiale al fascismo alla seconda guerra mondiale al dopoguerra) abbiano inciso sulle scelte e sui commenti dei testi antichi.

c. Studio dei classici greci e latini pubblicati, sia pure in modo più discontinuo, dalle altre case torinesi (Paravia, col leggendario Campanini Carboni, Petrini, Einaudi), con attenzione particolare anche alle collane di testi cristiani (Corona Patrum ecc.).

Franco Perrelli

a. schedatura e, se possibile, digitalizzazione di tutte le testimonianze concernenti la rappresentazione di spettacoli

classici in Piemonte contenute nel grande archivio del Centro Studi del TS di Torino

Franco Prono

a. studio delle 10 pellicole di   cinema muto con argomento classico conservate nella Cineteca del Museo del Cinema: Cabiria, La caduta di Troia, Clio e Filete, Delenda Carthago!, In hoc signo vinces!, La nave, Nerone, Teodora, Gli ultimi giorni di Pompei (due versioni); si veda www.cinemainpiemonte.it.

b. Ulteriore indagine alla ricerca di altre pellicole

c. Ricerca, catalogazione, schedatura, digitalizzazione di documenti, manifesti, articoli su rivista conservati dalla Cineteca e dall'Archivio del Museo Nazionale del Cinema

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